BONHOEFFER: UN TEOLOGO CONTRO HITLER


Durante l’incontro sarà proiettato il film, in italiano, “Bonhoeffer:agent of grace”, del regista Eric Till. L’ingresso è libero.

A pochi giorni dalla ricorrenza del 25 aprile è importante ricordare la storia del teologo luterano tedesco diventato simbolo della resistenza cristiana al nazismo. Bonhoeffer fu giustiziato nel 1945 perché appartenente ad un gruppo di resistenza e cospirazione contro Hitler. Nel suo saggio dell’aprile 1933 “La chiesa davanti al problema degli ebrei”, Bonhoeffer fu il primo ad affrontare il tema del rapporto tra la chiesa e la dittatura nazista, sostenendo con forza che la chiesa aveva il dovere di opporsi all’ingiustizia politica. 

Scrive nel 2002 il pastore valdese E. Genre: “l'attualita' del pensiero di Dietrich Bonhoeffer non riguarda solo i concetti che più hanno attirato l’attenzione degli studiosi di teologia, filosofia, sociologia, come quello di un cristianesimo non-religioso, mondo adulto, vivere nel mondo "etsi Deus non daretur", come se Dio non ci fosse… Appena si considera la realta' culturale del nostro paese, caratterizzata da continue scorribande clericali e da una sostanziale inettitudine della classe politica italiana (di destra e di sinistra) di praticare la laicita' nell'ambito delle nostre istituzioni democratiche, si impone all'evidenza l'attualita' delle riflessioni di Bonhoeffer come quella sul "luogo autentico" della chiesa…
La distinzione che Bonhoeffer ha tracciato tra la dimensione della religione e della fede resta anche per il nostro tempo di globalizzazione economica, culturale e religiosa, di fondamentale importanza, non soltanto per il discorso teologico ma per orientare la modernita' verso un dialogo fra le religioni che eviti le sterili contrapposizioni e le scorciatoie generatrici di conflitti “.
L’incontro fa parte del Progetto realizzato in collaborazione col CE.S.P.IM. “Professione cittadino-Cittadini si diventa” ed è dedicato all’Art. 19 della Costituzione: “Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purchè non si tratti di riti contrari al buoncostume”.