Venerdì 23 ottobre
2015, alle ore 21, presso Lo Spazio Vuoto, via Bonfante 37, Galleria degli
Orti, Imperia, l’Associazione “ApertaMente”, in collaborazione con la Libreria Libri al Mare (ex Assolibro),ha
proposto al pubblico, numeroso e interessato, il libro “Le
case del destino” presentato dal giornalista de “La Stampa” Maurizio Vezzaro.
Presente l’autore, Riccardo Mandelli,
professore di Filosofia e Storia del Liceo G.P.Vieusseux, storico e scrittore.
Tra i suoi libri ricordiamo: L’ultimo sultano. Come l’Impero ottomano morì a
Sanremo (Lindau 2011); Al casinò con Mussolini. Gioco d’azzardo, massoneria ed
esoterismo intorno all’ombra di Matteotti (Lindau 2012); Decreti sporchi. La
lobby del gioco d’azzardo e il delitto Matteotti (Giorgio Pozzi 2015); Sanremo
tenebra. Cento anni di delitti e misteri nella città del Festival, Philobiblon,
Ventimiglia 2015 (con Romano Lupi).
Nel suo libro Mandelli ha ricostruito in particolare le vicende dei quattro principali casinò nella tradizione del gioco nel nostro paese. Con stile narrativo e rigorosa documentazione d’archivio, ha raccontato come la storia d’Italia, anche culturale, si sia spesso giocata sui tavoli verdi delle “case del destino”.
Un’organizzazione
internazionale di biscazzieri, che comprende parenti di sangue di sovrani e
capi di Stato europei, cerca di impiantare casinò in tutta l’Italia con
l’appoggio di un uomo politico che ha rivestito le più alte cariche
istituzionali, perfino quella di presidente del consiglio. Incredibile? No, tutto vero. E siamo solo all’inizio, alla cosiddetta
belle époque. Quando scoppia la guerra, un altro
capo del governo italiano, secondo molti affiliato alla mafia, fa costruire una
grande casa da gioco a scopo di spionaggio. Finito il
conflitto, il suo gestore diventa uno dei principali sponsor del nuovo
movimento politico che si oppone al “contagio” sovietico delle masse
proletarie. Dietro, a tirare i fili
senza apparire sulla scena, nell’industria dell’azzardo e nella politica, c’è
la più importante banca del paese. A questo punto saremo meno sorpresi di
scoprire che nelle pieghe del delitto Matteotti svolgono un ruolo fondamentale
gli affari che uniscono gli uomini del governo con industriali, faccendieri e
tenutari di bische.
Quando finisce
l’era di Mussolini, la strada degli intrecci finanziari, politici e criminali
che caratterizzano le maggiori vicende storiche nazionali nel periodo della
Guerra fredda è ormai spianata. E infatti, caduto il Muro, torna evidente la parentela
originaria tra capitalismo e gioco d’azzardo, dividendo il mondo tra chi sta
dalla parte del banco e chi è costretto a elemosinare i gettoni della speranza.