Un'organizzazione
internazionale di biscazzieri, che comprende parenti di sangue di sovrani e
capi di Stato europei, cerca di impiantare casinò in tutta la nostra penisola
con l'appoggio di un uomo politico che ha rivestito le più alte cariche
istituzionali. E siamo solo all'inizio, alla cosiddetta belle epoque. Quando
scoppia la guerra, un capo del governo affiliato alla mafia costruisce una
grande casa da gioco a scopo di spionaggio. Finito il conflitto, il suo gestore
diventa uno dei principali sponsor del nuovo movimento politico che si oppone
al "contagio" sovietico delle masse proletarie. A tirare i fili senza
apparire sulla scena, nell'industria dell'azzardo e nella politica, è la più
importante banca del paese. A questo punto saremo meno sorpresi di scoprire che
dietro al delitto Matteotti, che ha consegnato il nostro paese a vent'anni di
dittatura fascista, svolgono un ruolo fondamentale gli affari che uniscono gli
uomini del governo con industriali, faccendieri e tenutari di bische. L'era di
Mussolini finisce, ma la strada degli intrecci finanziari, politici e criminali
che caratterizzano le maggiori vicende storiche nazionali del secondo
dopoguerra è ormai spianata. Caduto il Muro, la parentela originaria tra
capitalismo e gioco d'azzardo torna evidente, dividendo il mondo tra chi sta
dalla parte del banco e chi è costretto a elemosinare i gettoni della speranza.
Il 20 maggio 1923, in treno e sotto scorta, l'ultimo sultano-califfo dell'Impero ottomano arriva a Sanremo e si installa, per quella che crede la parentesi di un breve esilio, nella villa già abitata da Alfred Nobel. Maometto VI coltiva la speranza di tornare in patria da vincitore e attende il crollo di Mustafa Kemal, il generale che lo ha detronizzato e ha fondato una nuova Turchia. Per tre anni l'esule lavora alla realizzazione del suo obiettivo. La sua corte è popolata da spie, mogli infedeli, eunuchi ubriaconi, feroci circassi con il demone della roulette, parenti spericolati e un medico depresso che un giorno viene trovato con un proiettile nella testa. Suicidio o omicidio? A chi toccherà la prossima volta? Cosa sta succedendo all'ombra del grande parco contiguo a quello dove vive il piccolo Italo Calvino? La magistratura italiana inizia caute indagini e i carabinieri intensificano la sorveglianza della villa. Riccardo Mandelli ricostruisce in questo libro una storia in cui si intrecciano le trame britanniche per assicurarsi il petrolio iracheno e abolire l'istituzione panislamica del califfato, le velleità coloniali del fascismo, la strenua lotta di Ataturk per creare uno stato laico. Attraverso la storia di Maometto VI Vahdeddin e l'agonia del grande impero che da secoli incombeva sull'Europa appaiono in una luce sorprendente le contraddizioni che ancora oggi lacerano il Medio Oriente voluto dalle potenze occidentali dopo la prima guerra mondiale.