Mercoledì 11 novembre, alle ore 20.45, presso la Biblioteca
Civica in piazza De Amicis 7 a Imperia, con il patrocinio della Provincia e del Comune
di Imperia, l’Associazione ApertaMente e il Circolo di Imperia diLegambiente,
nell’ambito del progetto promosso dal C.E.S.P.I.M. dal titolo “Le persone e le cose”,
alla presenza di un folto pubblico,hanno proposto un’importante serata
di riflessione filosofica sui valori della persona, dell’ambiente e dei beni
comuni.
L’evento
ha costituito, per la cittadinanza imperiese, l’occasione per conoscere personalmente
un’importante figura del panorama filosofico italiano. La
conferenza è stata,infatti, tenuta da
Duccio Demetrio, scrittore, filosofo e pedagogista, professore emerito di
Filosofia dell’educazione e di Teorie e pratiche della narrazione alla Bicocca
di Milano, fondatore e direttore scientifico della Libera Università
dell’autobiografia di Anghiari.
Autore
di un gran numero di saggi che appassionano come romanzi, senza mai perdere il
rigore scientifico, e studioso della società contemporanea e delle dinamiche
interpersonali che da essa derivano, dei condizionamenti prodotti sulle menti
più giovani, ma anche in quegli adulti, sempre più numerosi, alla continua
ricerca di una “maturità” in effetti temuta e perciò mai raggiunta, è
anche una delle voci più autorevoli sul tema della salvaguardia della natura,
della “cura del mondo”, come titola il suo libro “La religiosità della
terra. Una fede comune per la cura del mondo”, perché
vivere in armonia con la terra è l’unico modo per darle un futuro e, quindi,
per darlo all’umanità tutta. Importante è non eludere le responsabilità
personali, “considerare – scrive Demetrio verso la fine
del libro sopra citato – anche noi stessi una terra sconosciuta
da esplorare, arare, riseminare di bellezza e tempo lento, rendendola più
feconda”.
Il
titolo dell’incontro “Dalla cura di sé alla cura del mondo. La custodia della
terra come fede civile” ci rimanda alle riflessioni condotte in agosto col
prof. Bologna: rispettare la Natura, la sua esistenza autonoma dal pensiero e
dalla volontà dell’uomo (ma non dalle sue azioni!), significa riconoscerci
creatura fra le creature: è il messaggio di Francesco d’Assisi nel più antico
monumento della nostra letteratura, e dietro a lui, oggi, di papa Francesco
nella sua enciclica.
Col prof. Demetrio, protagonista insieme a Franco Arminio, Adriana Zarri, Vito Mancuso, Salvatore Natoli dei più recenti dibattiti sulla relazione uomo-natura, il discorso si è orientato sull’etica, l’estetica e la religione.
Col prof. Demetrio, protagonista insieme a Franco Arminio, Adriana Zarri, Vito Mancuso, Salvatore Natoli dei più recenti dibattiti sulla relazione uomo-natura, il discorso si è orientato sull’etica, l’estetica e la religione.
Per
aver cura della terra non basta la scienza, il “do ut des” di chi ritiene che
la terra vada salvaguardata perché la sua fine sarebbe anche la nostra:
custodire la terra vuol anche dire, nel giusto interesse per la nostra salute,
proteggerla attraverso “la diffusione di una sensibilità culturale ed estetica
per la bellezza che ci offre”.
“Sia il credente sia il non credente – sostiene il laico Demetrio – dinanzi alla natura, non possono che provare identiche emozioni. Per questo oggi è necessaria una comune fede civile, un’alleanza feconda nella custodia del mondo, tra tutti coloro che intendono opporsi alle aggressioni, alle negligenze, ai saccheggi indiscriminati contro la nostra terra che, da madre, si rivela sempre più figlia”.
“Sia il credente sia il non credente – sostiene il laico Demetrio – dinanzi alla natura, non possono che provare identiche emozioni. Per questo oggi è necessaria una comune fede civile, un’alleanza feconda nella custodia del mondo, tra tutti coloro che intendono opporsi alle aggressioni, alle negligenze, ai saccheggi indiscriminati contro la nostra terra che, da madre, si rivela sempre più figlia”.